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Lui & Lei

Genitori in campeggio - storia vera


di batman100
24.11.2017    |    43.247    |    8 9.5
"Mi portali le dita alle labbra e le annusai con piacere inebriandomi del suo profumo prima di leccarle con grande lussuria..."
Questo fatto è successo nel 2001.
Avevamo comprato un camper per essere più liberi durante le vacanze con i nostri tre figli piccoli, rispettivamente di 3, 6 e 10 anni e poter girare un po' l'Italia.
Ci ritrovammo un un campeggio in Calabra dove i nostri figli fecero subito combriccola con altri loro coetanei.
Il clima è ottimo, la nostra posizione era perfetta, proprio a bordo della spiaggia, stavamo così bene che decidemmo di trattenerci per qualche giorno in più rinunciando al tour che avevamo prefissato.
Un pomeriggio, ci stavamo rilassando vicino al camper dopo una giornata di mare, i figli era sparsi per il campeggio a giocare e noi godevamo di un po di relax distesi sui lettini.
Mia moglie, che nonostante le tre gravidanze era ancora una bella donna, indossava un leggerissimo prendisole rosso che le donava e la rendeva ancora più sexy ed io ero in pantaloncini e una maglietta.
I nostri lettini erano molto vicini e parlavamo del più e del meno quando io, indifferentemente allungo una mano e l'appoggio sulla sua coscia abbronzata. Mi aspettavo una sua reazione, in quanto lei è sempre stata molto pudica e non le piacevano le effusioni in pubblico.
Invece mi accarezzò la mano con la sua, sempre con indifferenza. Questo atteggiamento lo presi come un invito e piano piano le mie carezze si facevano sempre più audaci. Arrivai al bordo del suo costume con la punta delle dita e lei invece di allontanarmi, raccolse un lembo dell'asciugamano e se lo portò in modo da coprirsi.
Wow, quello era esplicitamente un invito a continuare!
La mia mano, ormai nascosta dal telo, cercò di intrufolarsi tra l'elastico del costume, lei non diceva nulla, aveva smesso di parlare e invece di allontanarmi si sistemò in modo da poterla raggiungere meglio.
Confesso che ero emozionato oltre che terribilmente eccitato. Il mio uccello stava mostrando tutta la sua erezione sotto il pantaloncini, e per non dare spettacolo a tutte le persone che passavano lungo il vialetto fui costretto anch’io a prendere un asciugamano e coprirmi un po’.
Intanto le mie dita si erano ormai intrufolate sotto le sue mutandine e avevano trovato le labbra del suo sesso bagnatissime e lubrificate dei suoi umori. Era anche lei calda ed eccitata dalla situazione così intrigante.
Il mio dito medo aveva trovato spazio nel suo sesso, allargando le labbra ed insinuandosi al suo interno.
Lei gemeva sommessamente cercando di fare finta di niente per non destare sospetti, ogni tanto mi guarda e mi sorrideva maliziosamente. Non potevo vederlo, ma sentendolo, immaginavo quello che succedeva dentro le sue mutandine. Le mie dita le stuzzicavano il clitoride accarezzando la sua pelle morbida e priva di peli. LE dita che dilatavano le sue labbra per permettere al dito medio di penetrarla dolcemente ma inesorabilmente..
Vedevo il suo seno che si muoveva al ritmo del suo respiro e sentivo la mia mano che ormai era completamente inzuppata dei suoi umori.
Intanto in lontananza vedevamo i bambini che giocavano e gli altri ospiti del campeggio che stavano seduti nelle loro piazzole. Questo ci eccitava ancora di più e dono un po’ sentii il suo corpo irrigidirsi e venni con gemiti sommessi e silenziosi.
Allentai la mia presa nella sua intimità e sfila la mano dalle sue mutandine. Mi portali le dita alle labbra e le annusai con piacere inebriandomi del suo profumo prima di leccarle con grande lussuria.
Lei si ricompose un po’ e quando ritornò in sé, si alzò e mi bacio sulle labbra, poi mi prese la mano e mi invitò ad alzarmi guidandomi all’interno del camper.
Mi lasciai condurre e mi fece distendere sul letto sulla mansarda. Lei si mise in piedi sul divanetto in modo da essere ad altezza giusta. Mi sfilò i pantaloncini facendo scattare come una molla il mio uccello che non vedeva l’ora di avere la sua parte.
Senza profferire parola lo accolse nella sua bocca ed iniziò a farmi un meraviglioso pompino.
Sarà stata la posizione ideale, sarà stato che lo aspettavo da un bel po’, sta di fatto che mi sembro veramente divino. Sentivo la sua bocca calda che avvolgeva lasta con passione mentre la sua lingua roteava sulla cappella. Succhiava e leccava con grande avidità, mentre con la mano mi accarezzava le palle. Poi lo lasciò uscire dal quel nido caldo per poterlo leccare in tutta la sua lunghezza lasciandolo lucido e bagnato dalla sua saliva. Lo guardava ammirata come se fosse un’opera d’arte, ma in realtà l’artista era lei.
Intanto con la mano era andato a cercare il suo seno, morbido e caldo, e stuzzicavo i suoi capezzoli rigidi e sensibili
Ero arrivato al punto che non potevo più resistere, glielo dissi e lei riprese a pompare con più intensità fino a che finalmente sentii salire l’orgasmo che esplose in un a schizzata violenta nella sua bocca.
Chiuse bene le labbra per non far scappare neanche una goccia e accolse tutta la crema sulla lingua fino a che non percepì di aver spremuto tutto il mio succo.
Rimase così per un tempo indefinito, giocando con lingua sulla mia cappella e la bocca piena di sperma.
Mi piaceva quel contatto vischioso, mentre la tensione pian piano si allentava. Poi si staccò e inghiottì rumorosamente il nettare che custodiva gelosamente in bocca.
Mi ricompose e mi baciò sulle labbra dicendomi, sorridendo, le prime parole dopo tanto tempo.
“Dobbiamo andare a vedere che combinano i bambini…”
A distanza di tanti anni, lo ricordo ancora con piacere.
Che donna fantastica!
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